28 dicembre 2016 – Dopo la tappa dello scorso 8 dicembre, LIVE Onlus è tornata a Milano per dare una mano ai senzatetto. Siamo partiti da Via Vittorio Veneto per arrivare in Stazione Centrale con due furgoni pieni di vestiario. Live Onlus si è presentata all’appuntamento acquistando 48 sacchi a pelo e una scatola piena di berretti di lana e raccogliendo, tra i suoi sostenitori, vestiario, biancheria intima, spazzolini e saponette, scarpe, bottigliette d’acqua, the caldo….

Questa volta vogliamo girarvi i commenti delle persone che hanno accompagnato l’Associazione in questa esperienza, partendo dai più piccoli.

Ludovica, 8 anni: “Mi è piaciuto molto passare una serata insieme a tutti loro. E’ stato bello regalargli qualcosa. Ho avuto paura solo una volta, quando alcune persone si sono agitate per avere dei vestiti, ma mi sono sentita protetta da tutti coloro che erano con me”.

Alice 8 anni e Aurora 9: ”Mi è piaciuto molto, perché abbiamo visto e aiutato le persone bisognose. È stata una bellissima esperienza. Abbiamo regalato sciarpe, cappelli e tantissime altre cose”.

Edoardo, 13 anni: “Quest’esperienza è stata veramente significativa, perché tutti vedono i senzatetto come persone cattive, senza umiltà e dignità. Stando in loro compagnia, invece, ho imparato, soprattutto, che loro hanno una storia alle spalle molto più difficile della nostra”.

Gioele, 14 anni: “Si dice che i senzatetto hanno bisogno di aiuto, ed è così!  Una cosa, però, è sentirne parlare, e un’altra è vivere un’esperienza come questa: portare a loro i bisogni di prima necessità. È stata un’esperienza bellissima, perché pur essendo meno fortunati di noi, continuano a sperare. Una cosa fantastica è stata quando loro ci raccontavano la loro storia, ed il motivo per cui sono finiti lì. Mi hanno colpito molto e credo che tornerò ad aiutarli sotto la tutela di Live”.

Sofia, 11 anni: “Per la seconda volta mi sono recata a Milano per donare ai senzatetto tante cose, ma soprattutto un pò di calore. Queste persone hanno avuto come tutti un’infanzia. Crescendo, per mille motivi, hanno perso quello che erano riusciti a costruirsi. Alcune persone mi sono rimaste impresse nella mente. Ricorderò per sempre Fabio, un signore al quale abbiamo chiesto se potevamo donargli qualcosa. Lui ci ha risposto che non aveva bisogno di nulla, solo un sorriso da parte di noi bambini. Spesso noi, purtroppo, non ci accontentiamo di quello che abbiamo, del cibo che ci troviamo nel piatto e della nostra cameretta”.

Adesso è il turno degli adulti.

Diego Vannucci e Nicola Pavan, giocatori del Renate e Testimonial di Live Onlus, alla loro seconda esperienza con i senzatetto: “Ieri simo tornati a Milano per riproporre la bellissima iniziativa di aiuto per i senzatetto. E’ stato bello poter dare il nostro contributo. In questo periodo di festività donare qualcosa anche a chi ne ha veramente bisogno è stato stupendo. A volte basta veramente poco per far felici le persone e il loro sorriso è stato, per noi, il regalo più bello che ci potessero fare”.

Simona: “Mentre stavamo distribuendo il materiale, a un certo punto un ragazzo dalla pelle scura si è avvicinato al furgone di Live, lo ha guardato e a fil di voce ha sussurrato “le mie preghiere sono state esaudite”. Il suo sorriso ci ha ripagato di tutto, scaldandoci il cuore in quella fredda sera di dicembre. Grazie a Live Onlus per permettere a tante persone di poter continuare a sorridere”.

Alessandro: “E’ bello vedere come un piccolo gesto da parte nostra possa regalare un sorriso e un attimo di calore e gioia a queste persone che ogni secondo della loro giornata, attimo dopo attimo, devono combattere con mille vicissitudini: il freddo, senza acqua, senza una comodità… e in tante occasioni mal visti. E’ bello ciò che è stato creato e fatto da tutti noi: donare dei momenti di gioia e qualcosa che li possa aiutare a combattere queste giornate di freddo. Mi è piaciuto e mi sono soffermato a parlare con quella Famiglia italiana, marito, moglie e cane, che per colpa di Equitalia (una cartella esattoriale troppo alta) gli ha portato via tutto. La coppia ci ha raccontato che la loro convinzione è quella che riusciranno a rialzarsi, anche se in quelle condizioni tutto diventa sempre più difficile. Fare anche un colloquio di lavoro, a causa dei loro vestiti e della loro scarsa igiene, diventa sempre più complicato. Mi ha colpito la loro unione e la loro delusione di come sono stati abbandonati dallo Stato. Detto questo ringrazio tutti quelli che hanno aiutato e vissuto queste due serate a Milano. Tante sono le persone che in privato mi hanno scritto facendo i complimenti a tutti noi”.

Maurizio e Matteo, padre e figlio: “Possiamo dire di aver vissuto una situazione molto positiva dal lato umano. Parlare con molti senzatetto mi ha fatto capire che la vita, anche se ti ha tolto tutto, va affrontata con la speranza che almeno un poco di quel tutto ti possa essere restituito”.

Francesca: “Tante sono le persone che mi hanno colpito: Fabio, il fornaio rimasto senza lavoro con il grande desiderio di riuscire a scrivere un libro; marito e moglie rumeni che vivono per la strada con loro carrello dell’Esselunga, al seguito, pieno di sacchetti e coperte; il bergamasco che, in attesa di ricominciare a lavorare a gennaio, non può permettersi ancora un affitto;…. Questa volta, però, quello che non dimenticherò mai è il pensionato italiano, 65/70 anni, che col suo loden verde, il suo cappellino di lana, ed i suoi sacchetti di plastica mi ha chiesto, con garbo e tanta educazione: “avete dei pantaloni professionali (di lana con la piega centrale) da darmi? Un gilet blu di lana e delle camicie? Sa… è importante sapersi presentare alle persone, e bisogna sempre essere in ordine per non essere giudicati male”.

Andrea: “LIVE ringrazia chi ci ha fatto conoscere anche questa realtà dei senzatetto: in pochi giorni ci siamo attivati e, grazie all’aiuto di tanti, abbiamo raccolto davvero tantissimo materiale. Siamo riusciti a soddisfare tutti i senzatetto che abbiamo incontrato: chi ha voluto il sacco a pelo, chi una coperta, chi anche solo una bottiglietta d’acqua. Un’esperienza assolutamente da ripetere. Abbiamo coinvolto anche tanti bambini per far comprendere loro la cruda realtà di chi vive – e ci riesce – anche con il minimo indispensabile. A volte anche senza nemmeno quello”.